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Nino Zanini in arte Nino Za nasce a Milano l'11 dicembre 1906.

Nel 1927 a Genova si esibisce sul palcoscenico del cinema–teatro Buenos Aires con il nome d’arte “Nino Za” improvvisando rapidissime caricature di personaggi dell’epoca. Lavora nei teatri di avanspettacolo di altre città italiane, tra cui il cinema–teatro Merulana (ora Brancaccio) ed il Bernini di Roma.

Nel 1930 si trasferisce a Udine presso le zie materne, iniziando l'attività di caricaurista che lo pone rapidamente tra i migliori, con caratteristiche e stile personalissimi.

Ritrae alcuni volti di cittadini più o meno famosi al caffè Contarena. Alla base di Campoformido (UD) conoscerà il pilota Guido ROSSI e diventeranno amici: la sua caricaturà primeggerà tra i grandi assi del momento.

Caricatura realizzata dall'amico NINO ZA nel 1932 per il pilota Guido Rossi. Notare sullo sfondo l'aereo che effettua le acrobazie in aria...

Nel 1931 realizza un caricatura anche del Duce.

Qualche anno dopo disegna , lo stemma per il 6° Stormo della Regia Aeronautica di Ghedi (BS): un diavolo rosso che sfreccia aggressivo in picchiata. Cenni storici su "i Diavoli Rossi" potete leggerli quì di seguito: I DIAVOLI ROSSI

Stemma del 6° Stormo della Regia Aeronautica di Ghedi (BS) disegnato da Nino Za.

Chino Ermacora lo presenta al direttore del “Piccolo” di Trieste con cui Nino Za avvia una collaborazione con articoli e illustrazioni. La sua fama si espande, viene richiesto dai grandi alberghi di San Remo, Rimini, Venezia, Cortina d’Ampezzo e dal Grand Hotel dell’isola di Brioni, dove, oltre a realizzare numerose caricature, decora e cura l’allestimento del “Bar di notte”, organizza feste ed illustra la rivista periodica dell’albergo. Nei suoi soggiorni al Grand Hotel di Rimini il giovane Fellini, da dietro le siepi, lo guardava con ammirazione e sognava di diventare come lui.

Nel 1932 l’Elicromia Zacchetti di Milano gli ordina venti caricature di divi del cinema per farne una serie di cartoline che vengono diffuse con successo in tutta Europa, tanto che gli verrà richiesto di eseguirne una seconda serie.

Caricataure degli attori cinematografici Adolf Menjou e Roberto Villa.

Nel 1935 l’editore tedesco Erich Zander lo invita a Berlino, con un contratto di tre anni, a eseguire caricature di attori del cinema e del teatro da pubblicare sulle copertine del settimanale umoristico “Lustige Blätter” e nelle pagine interne del mensile “das Magazin”.

Nel 1939 rientra in Italia per timore di essere tagliato fuori dell’approssimarsi della guerra. Si stabilisce a Roma dove collabora a diversi giornali; tra questi “Il Travaso” e “Film”, conosce il giovane Fellini e, nonostante la differenza di età, nasce un’amicizia che durerà tutta la vita.

Nel 1942, in piena guerra, ritorna a Udine dove continua la sua carriera di pittore e caricaturista, fa ritratti alle belle signore friulane e gli vengono richiesti cartelli pubblicitari dalle più importanti aziende locali, come Morgante, Candolini, ecc.. ecc..

Caricataura di Elsa Merlini.

Lega il proprio nome soprattutto a immortali "ritratti" dei maggiori divi del cinema, da Greta Garbo a Clark Gable, da Federico Fellini (suo grande ammiratore) a Sergio Tofano e a Sophia Loren.

Caricataure di Greta Garbo.

Caricataure di Federico Fellini.

Tra il 1945 ed il 1948, collabora con caricature di personalità friulane al giornale umoristico “P.U.F.” (organo ufficiale del partito umoristico friulano).

Nel 1952 apre in via Mercatovecchio la “Piccola Galleria” presso il ristorante “Al Monte” prima galleria d’arte privata udinese; il pubblico friulano non era ancora preparato a mostre d’avanguardia e Zanini durante le stagioni estive e invernali trasferiva la “Piccola Galleria” a Cortina d’Ampezzo dove c’era un pubblico più internazionale.

Nel 1955 si stabilisce con la famiglia a Roma in via Margutta e un paio d’anni dopo apre la “Galleria Zanini” in via del Babuino.

Nel 1967 l’editore Domenico Del Duca fa ricercare Nino Za, di cui non si avevano notizie dagli anni Quaranta, da un investigatore privato e rintracciatolo a Roma nella figura del gallerista Giuseppe Zanini, gli chiede di eseguire una serie di caricature di cantanti e personaggi dello spettacolo per il settimanale “L’Intrepido”. Dagli anni Sessanta Zanini collabora con vari giornali e riviste scrivendo racconti e storie di vita vissuta.

Nel 1981 viene pubblicata una monografia sul caricaturista “Nino Za” che rinverdirà il successo degli anni Trenta e a cui seguiranno una serie di mostre antologiche e diverse onorificenze.

Nel 1996 muore a Roma l’11marzo ed è sepolto a Reggiolo nella tomba di famiglia da lui voluta.

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