Guido Rossi, io Moschettiere del Duce


Guido Rossi è componente ufficiale della Guardia d'Onore alle tombe dei Sovrani d’Italia presso il Pantheon di Roma e quando diventa un ufficiale generale e abile pilota, entra nella Guardia d'Onore dei Moschettieri del Duce.

Al Comando Generale della M.V.S.N., Guido Rossi viene insignito dell'Onorificenza la medaglia DI GUARDIA alla MOSTRA della RIVOLUZIONE, oltre a varie medaglie in argento e bronzo al merito per ROMA S.P.Q.R. e all'Eroico Medaglione da Moschettiere RINO BOERI.

I "Moschettieri del Duce" formano un reparto speciale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (istituita nel corso della seduta del Gran Consiglio del Fascismo il 12 gennaio 1923), e hanno l'incarico di scortare l'insegna di comando del Duce e di essere vicini al capo per la vita e per la morte; quindi hanno un compito estremamente delicato e di grande responsabilità.

Questa Guardia d'Onore sorta originariamente a Roma come squadra d'azione la "Moschettiera", ebbe il suo crisma da Mussolini stesso, che volle premiare i suoi più degni seguaci "silenziosi e fedeli" autorizzando la costituzione del I Manipolo Moschettieri l'11 febbraio 1923.

La stessa scritta è incisa sulla lama di ogni pugnale, è la dedica del Duce.

I Moschettieri sono arruolati su domanda e assunti dopo severa selezione. Dato che il loro servizio costituisce un privilegio non è prevista alcuna remunerazione. Presenti in ogni manifestazione ufficiale del regime cui interviene il Duce, i Moschettieri disimpegnano il loro servizio di guardia a Palazzo Venezia e durante le sedute del Gran Consiglio del Fascismo.

Tutti hanno una professione o lavoro e perciò prestano servizio a turno nel tempo libero. Tengono a casa l'uniforme, confezionata dalla sartoria "Principato di Roma", a spese della segreteria del Duce.

Guido Rossi quando è al comando dei Moschettieri indossa la sua splendida divisa con la giubba "Orbace" in memoria alla "Mostra della Rivoluzione Fascista" nel 1932 per la ricorrenza del decennale della "Marcia su Roma". Tale uniforme detta "orbace", è realizzata esternamente in tessuto blu-nero, con una speciale lana di capra sarda, poco commerciabile, molto ruvida e pesante. All'interno una morbida seta riveste le maniche ed il corpo.

Il suo prezioso Distintivo da Moschettiere recita "UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO", e viene riposto con il suo Medagliere all'interno della regale Custodia Bianca dei Moschettieri.

I Moschettieri del Duce dipendono direttamente dal Comando Generale della M.V.S.N. e hanno una stanza presso il Comando di Viale Romania come comando, fureria e magazzino.

Dodici moschettieri, armati di pugnale, prestano servizio all'interno di Palazzo Venezia durante le riunioni del Gran Consiglio del Fascismo. In seguito il Manipolo viene trasformato in Centuria, la quale comprende nei suoi ranghi oltre agli anziani antemarcia e quelli della Marcia su Roma, anche una rappresentanza di volontari reduci dall'AOI e dalla Spagna.

Il reparto, forte di 180 uomini, è diviso in sei Manipoli comandato da un Aiutante, suddivisi a loro volta in sei Squadre di cinque uomini al comando di un Moschettiere Scelto. Con l'adozione del passo romano di parata, 81 moschettieri, scelti tra i più abili prendono parte alle cerimonie. L'11 febbraio di ogni anno, per esempio, essi marciano con l'insegna nera del Duce e la scorta da Viale Romania a Piazza Venezia, per celebrare l'Anniversario della costituzione del reparto.

All'entrata in guerra dell'Italia, volendo i moschetteri arruolarsi nei reparti combattenti, il reparto stesso viene sciolto con apposita Circolare.

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